LASCIATECI IL TEMPO PER LAUREARCI!!!
Tornati dalle vacanze ci siamo trovati una bella
sorpresa… non solo il senato accademico ha deciso di anticipare
l’ultima sessione di laurea disponibile prima di ripagare le tasse a
febbraio, ma con un colpo di coda davvero scorretto, è stato
stabilito che è il 15 gennaio 2009 l’ultima data disponibile.
Tutto ciò si inserisce in un quadro disperato per
l’università pubblica, in cui si prospetta in 5 anni un taglio
definitivo al fondo pubblico, e contemporaneamente si porge su un
piatto d’argento la possibilità di trasformare le università in
fondazioni private. Senza contare l’assoluta impossibilità di
assumere nuovo personale e stabilizzare l’immenso precariato che
ormai è la colonna portante dell’università. E’ con questi
soggetti, ricercatori, dottorandi e docenti precari a contratto, che
bisogna dialogare e cercare un terreno comune di lotta.
Il senato accademico e il consiglio di
amministrazione stanno facendo di tutto per racimolare le briciole
lasciate per strada, nel vano tentativo di ridurre il danno enorme
perpetrato dal governo. Invece di bloccare tutto e lottare affinché
le università non vadano in mano a soggetti che hanno a cuore solo
profitto e concorrenza (come per altro avevano detto a parole per
tutto lugliom, vedi comunicati di molte università italiane,) scarica sulle spalle degli studenti le difficoltà derivanti
dall’ultima legge , facendo ripagare le tasse a tutti gli
studenti ignari che pensavano di potersi laureare a febbraio o marzo.
Non possiamo più rimanere a guardare e continuare a
considerare chi specula sulle nostre tasche come una parte con cui
dialogare!
Dobbiamo smetterla di mettere professori e rettori
su un piedistallo, ma entrare in conflitto con loro, ribadendo che
sulla pelle degli studenti decidono solo gli studenti.
Molti studenti di fisica ci hanno fatto presente la
schifezza che hanno fatto con questo provvedimento, ma nessuno si è
esposto in prima persone nella lotta. Questo non è il modo giusto
per approcciare qualsivoglia tentativo di cambiare le cose.
Bisogna svegliarsi, partecipare ai percorsi di
autogestione e fare pressione nei consigli di facoltà e al senato
affinché questo provvedimento schifoso che fa perdere tempo e soldi
agli studenti venga ritirato.
Non è la delega l’arma vincente, ma è la lotta in
prima persona, con la rabbia e la creatività che ci
contraddistingue!!
Speriamo che nei prossimi appuntamenti ci possa
essere una partecipazione attiva di molti studenti, sia per la
questione lauree che per la ben più ampia e a lungo termine
questione del dl 112 (oramai legge 133)