La vecchia storia dei poteri forti e delle belle intenzioni!!

Ora vi racconterò una
storiella, che vede protagonisti i docenti e la governance
dell’università.

Si vuole qui dimostrare
come chi detiene il potere ha tutto l’interesse di tenerselo e anzi
di aumentarlo, piuttosto che rischiare di farselo scivolare tra le
mani, appoggiando gli anelli più deboli della catena universitaria e
cioè studenti, dottorandi e ricercatori.

Tutto ciò non curandosi
della coerenza, dell’onesta e della parola data, in barba a tutte le
aspettative di buon senso.

A luglio si sono tenute
diverse assemblee dei docenti, ricercatori e personale amministrativo
dell’università “Sapienza”, in cui si discuteva dei
provvedimenti da attuare riguardo all’oramai famoso dl112 (approvata
nella legge 133/2008) e specificatamente ai punti riguardanti
università e ricerca.

Il documento che ne è
uscito come mozione approvata all’unanimità si conclude con
una serie di minacce di sospensioni e di mobilitazione che riporterò
testualmente di seguito:

Pertanto,
l’Assemblea nazionale:

chiede al Governo l’immediato stralcio
di tutte le norme sull’Università contenute nei provvedimenti
governativi;

– chiede al Governo che si inverta la manovra
economica, destinando alle Università nuove risorse economiche anche
al fine di bandire concorsi per giovani, avviando così la soluzione
del grave
problema del precariato;

– invita gli Atenei a
sospendere l’avvio del prossimo anno accademico, informando e
discutendo con gli studenti e con il personale tutto adeguate forme
di mobilitazione;

– invita le Università a non approvare i
propri bilanci preventivi in mancanza delle adeguate risorse
economiche;

– chiede alla CRUI(Conferenza dei Rettori delle
università Italiane), al CUN, al CNAM e al
Consiglio nazionale
degli studenti una presa di posizione forte ed esplicita per
l’apertura di un
confronto inteso a promuovere i veri interessi
della comunità universitaria;

– preannuncia, a partire da
settembre, un calendario di iniziative di mobilitazione nazionali e
locali, per preparare una seconda manifestazione nazionale e
arrivare, se necessario, allo sciopero di tutte
le componenti
universitarie e alla sospensione di ogni attività’ didattica;


invita tutti i lavoratori e gli studenti delle Universià a
mobilitarsi congiuntamente,nella consapevolezza della gravità della
situazione attuale e delle prospettive future.”

Io c’ero a
quell’assemblea, e mi rallegrai di questa apparente radicalità di
posizione da parte del corpo decente e dei rettori…che ingenuo…

Infatti tornati dalle
vacanze , ci troviamo davanti una metamorfosi incredibile (anche se
non totalmente inaspettata). Dalle aule del senato e del
CDA(Consiglio Di Amministrazione), dalle voci di corridoio e dai
consigli di facoltà, sembrano svanite nel nulla tutte le belle
parole e intenzioni espresse solo qualche mese prima!!!

E’ sparita la volontà di
far ritirare la legge che taglia il 20% dei fondi all’università
PUBBLICA (se calcoliamo che ad oggi il 90% dei fondi pubblici vengono
utilizzati per pagare il personale dell’università, con un taglio
del genere si rischia il collasso finanziario nel 2010…non lo dico
io, ma i documenti dei senati accademici del paese!!)

E’ sparita la volontà di
mobilitarsi affinché l’università rimanga pubblica, d’altronde con
l’ingresso dei privati nell’amministrazione dell’università i
rettori diventerebbero degli pseudomanager vedendo aumentare sia il
loro stipendio che il potere di indirizzare soldi in una specifica
area di ricerca piuttosto che in un altra.

E’ sparita la volontà di
creare percorsi che portino allo sblocco del turn-over al 20% (pare
che per il 2009 sia addirittura del 10%– ogni 10 persone che vanno
in pensione se ne può assumere SOLTANTO UNA!!), questo anche non
intacca minimamente la loro lobby, visto che riguarda specialmente i
giovani come noi.

E’ sparita la volontà di
lottare contro chi vuole bloccare gli stipendi dei giovani
ricercatori o dottorandi, oppure contro la precarietà dilagante, che
significa docenze a contratto di 200/300 euro l’anno, significa
essere ricattato con contratti annuali ,per ricercatori e dottorandi
,anche per 15 anni di seguito, ed è il docente che decide se resti o
vai via.

La conferma si è resa
evidente il 23 settembre , quando l’ordine del giorno del primo
senato accademico dopo la pausa estiva ,NON prevedeva una discussione
sulle azioni da intraprendere per tentare di far ritirare questa
legge.

Nella stessa giornata,
varie realtà studentesche convocano un sit-in sotto al rettorato,
per chiedere un momento di discussione con tutto il corpo
dell’università, per chiedere la sospensione dell’inizio dell’anno
accademico 2008/09.

Il rettore Guarini
(oramai quasi ex-rettore, ed in quanto tale ambiguo nel prendersi le
sue responsabilità) ha accettato di fissare questo momento
assembleare.

Se non altro abbiamo
ottenuto la possibilità di metterli faccia faccia con la loro
ipocrisia, per scoprire le carte, per fargli quantomeno ammettere che
il loro metamorfismo è inaccettabile.

Ma questo ovviamente
non basta.

Dobbiamo essere noi
studenti, ricercatori e dottorandi ad avviare un percorso di
informazione, sensibilizzazione e di PARTECIPAZIONE che ci permetta
di arrivare ad un livello di lotta che costringa la Gelmini ed il
governo a ritirare questo ignobile pacchetto di programmazione
finanziaria in cinque anni che di fatto distrugge l’università
pubblica a favore di un modello di fondazioni private che fa
sprofondare il sistema universitario nel mondo del mercato, con tutto
quello che ciò comporta.

In linea con tutto
questo, il 25 settembre la CRUI ha approvato ALL’ UNANIMITA’ un
documento

che detta le linee guida
di intervento alla vigilia del nuovo anno accademico.

Si cerca di ridurre il
danno di una legge che lascia solo il deserto dietro di lei.

Noi non pensiamo che la
distruzione dell’istruzione pubblica sia inevitabile, non pensiamo
di ridurre il danno, vogliamo evitarlo, con tutte le nostre forze!!

Per questo dobbiamo
lottare anche contro quei docenti e rettori che hanno interesse
soltanto a mantenere la loro posizione di privilegio.

Siamo noi che non
abbiamo nulla da perdere

Siamo noi a doverci
esporre in prima persona

DIAMOCI DA FARE!!!

 

 

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